English for the Natives – Discover the grammar you don’t know you know è una guida per i madrelingua inglesi scritto da Harry Ritchie, scrittore (nonchè cognato del più famoso Nick Hornby) che ha (ri)scoperto la propria lingua insegnandola agli stranieri. In che senso? Semplice: la grammatica che imparano gli inglesi, spiega Ritchie, è ben diversa da quella che studiano gli stranieri come seconda lingua. È imperscrutabile, noiosa, antiquata. Piena di regole e regolette astruse scritte secoli fa e tramandate da grammatici a cui interessava una cosa sola: definire l’inglese ‘ufficiale’ in base alla lingua parlata dall’upper class, un gruppo socioeconomico privilegiato a cui appartiene tuttora circa il 15% della popolazione. Di conseguenza "lo scopo di tutti i manuali tradizionali di grammatica”, spiega Ritchie nell’introduzione, “non è quello di diffondere conoscenza, ma quello di fornire una guida linguistica per chi ambisce a una classe sociale superiore”. Ritchie prosegue quindi illustrando agli inglesi la grammatica vera, quella che impariamo noi per intenderci, e lo fa con la gioia di chi ha appena scoperto un mondo: la grammatica, appunto, che gli inglesi “non sanno di sapere”. Il manuale assomiglia molto ai libri di grammatica nostrani (e in questo senso non rappresenta una vera novità per noi italiani), ma costituisce in patria una vera rivoluzione. Quello che è più interessante per noi è in realtà l’appendice, perché riporta gli errori più comuni commessi dagli inglesi. Eccone alcuni:
SBAGLIATO GIUSTO
'them' prima dei nomi those
(them books) (those books)
doppi negativi negativi singoli
(I didn’t see nothing) (I didn’t see anything)
‘There is'/'there was’ con soggetto plurale there are/there were
(There was lots of them) (There were lots of them)
Avverbi uguali agli aggettivi Avverbi con desinenza ‘-ly’
(he spoke slow) (he spoke slowly)
Ritchie conclude avvertendo il lettore che ‘gli errori della colonna a sinistra vengono percepiti come segno di pigrizia, ignoranza e scarsa istruzione’. Da evitare a tutti i costi in un contesto ‘upper class’! E qui noi italiani possiamo stare tranquilli. Fareste mai degli errori così?
Rosanna Cassano