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N. 1 - Giugno 2012

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(ATTENZIONE: la rivista è fruibile SOLO tramite browser che leggono il formato flash)

Vi siete mai chiesti qual è l’americanismo più diffuso al mondo? Eppure lo usate certamente tutti i giorni e, con voi, chissà quante persone sulla faccia del pianeta. E probabilmente non ne conoscete neppure il significato... Qualche aiuto? Beh... lo usate ogni volta che volete esprimere il vostro assenso in maniera molto concisa. Ci siete arrivati, vero? Sì, certo, stiamo parlando di “OK”.

Una parola nata a Boston nel 1839. Persino i britannici si sono presto rassegnati e lo hanno accolto nel loro vocabolario. Per l’esattezza, a voler essere pignoli, “OK” è comparso per la prima volta nel 1864 su una rivista settimanale inglese dedicata ai ragazzi, il Boy’s Own Magazine. Quanto al significato, ci sono talmente tante teorie che sarebbe troppo lungo starle a riferire: l’origine se la contendono un po’ tutti, dai nativi americani ai russi ai latini agli antichi greci...
In Italia, neanche a dirlo, “OK” è arrivato con lo sbarco degli Alleati. Ma la strada percorsa da questa espressione, spesso accompagnata dall’immancabile gesto del pollice e dell’indice che si chiudono a cerchio o dall’indice puntato in alto, ci racconta molte cose dei tragitti che compiono le lingue nel loro continuo mutamento e dei lori intrecci con la storia.
Se la lingua inglese è arrivata in America all’inizio del 1600 insieme ai coloni britannici, col passare del tempo l’inglese parlato in America e quello parlato in Inghilterra hanno cominciato a divergere, soprattutto, guarda un po’, dopo la Guerra d’Indipendenza americana dalla madrepatria inglese. E siamo nel 1776. Da allora il mondo è molto cambiato. Alla potenza del British Empire si è sostituita la superpotenza americana, che detta legge nei campi della tecnologia, della scienza, della finanza, della politica. E tutti questi ambiti diversi parlano una lingua: l’American English.
Oggi le differenze tra le due versioni dell’inglese sono ancora tante: per cominciare, l’accento e la pronuncia sono sensibilmente diversi (anche se, come è ovvio, ci sono importanti differenze regionali sia negli US sia nello UK): avete mai ascoltato un commercial americano? Poi ci sono le vere e proprie differenze nel vocabolario, ossia nel significato delle parole. Una per tutte, e all’origine di fraintendimenti imbarazzanti, la parola rubber, che in British English significa “gomma per cancellare” e in American English significa... “preservativo”. Diversi anche alcuni usi delle preposizioni e dei tempi verbali, e diverso il modo di esprimere il passato. Se poi andiamo a vedere la lingua scritta, ecco tante differenze nello spelling (il colour degli inglesi è il color degli americani) e perfino nell’uso della punteggiatura. E infine, come se tutto questo non bastasse, diverso è anche il modo di dire l’ora e di scrivere le date...

In questo numero speciale di Speak Up vedremo insieme queste differenze, cercheremo di avvicinarci ai molteplici aspetti che plasmano la cultura americana, e ascolteremo soprattutto tanti esempi di inglese americano (a volte confrontato con quello britannico) nei contesti più diversi, dallo sport alla poesia, dalle previsioni meteo alla religione, dai telegiornali al cinema.

Vuoi vedere che aveva ragione George Bernard Shaw quando pronunciò la famosa frase:
“England and America: two countries divided by a common language”? 

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Sommario


Pagina
48
Emily Dickinson
L’inglese in versi »
Facciamo una rapida incursione nell’universo poetico americano, incontrando autori diversissimi tra loro, da Emily Dickinson a Langston Hughes ad Allen Ginsberg.
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Pagina
1
Cd Speciale American English »
Scarica le tracce audio del CD dello Speciale American English in formato MP3.
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6
The Persuaders
American English e British English al cinema »
Che cosa succede quando si affianca un attore americano a uno inglese? Pare proprio che il successo sia assicurato. Ovviamente a condizione di guardarsi il film in lingua originale! Iniziamo il...
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Pagina
8
Chuck Rolando
Questione di accenti »
Che cosa succede quando un americano imita gli accenti americani e perfino il British accent? Beh, è molto divertente, specie se a intervistarlo è... un inglese!
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Pagina
10
Barack Obama e la First Lady Michelle incontrano la Regina Elisabetta a Buckingham Palace
British English Vs. American English »
Perché il British English e l’American English si sono differenziati? Ed è vero che delle due lingue quella che si è più modificata è stato proprio...
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Pagina
20
John F. Kennedy
Cinque grandi discorsi americani »
Gli americani, siano politici o celebrità, hanno innegabilmente influenzato il pensiero globale, occidentale in primis. Da Martin Luther King a Steve Jobs, passando per JFK: ascoltiamo...
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Pagina
24
Woody Allen
Che americano parli? »
I newyorkesi hanno una parlata nevrotica, impaziente; al sud si esprimono molto lentamente; l’afroamericano è impossibile da capire... Tutto vero? Vediamo un po’.
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Pagina
28
Lord Jamar
Le altre lingue »
Lo conosciamo perché lo sentiamo nel rap, nel blues, nei film di Spike Lee: è l’inglese parlato da gran parte degli afroamericani. Ci sono poi negli USA altre lingue che sono...
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Pagina
30
Robin Williams in Dead Poets Society, L'attimo fuggente
La scuola negli States »
Nei film americani le High Schools sono popolate da capitani di squadre di football e cheerleaders e preparativi per il prom. Facciamo un po’ di ordine tra grades, freshmen e sophomores.
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Pagina
34
Calendario 2015: le feste americane! »
Una selezione delle ricorrenze canoniche e di quelle più bizzarre!
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Pagina
36
Democrats and Republicans
We the people... »
Come funziona il sistema politico americano? Perché il simbolo dei Democrats è un asino e quello dei Republicans è un elefante? Perché gli emendamenti sono tanto...
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Pagina
38
President Barack Obama
Parole che hanno cambiato la faccia del mondo »
Questi politici sono talmente noti che non hanno bisogno di presentazioni. Abbiamo accostato politici britannici e politici americani: ognuno di essi rappresenta un momento decisivo della storia...
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Pagina
42
American Football
L’importante è partecipare... Lo sport negli Usa »
Per gli americani lo sport è qualcosa di più che un passatempo: è un aspetto importante della vita della comunità, che venga praticato a scuola, seguito allo stadio o...
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Pagina
46
Billy Graham
Gli americani e la religione »
Gli americani sono un popolo molto religioso? Si direbbe proprio di sì. Nonostante la netta separazione tra stato e chiesa, il sentimento religioso gioca un ruolo fondamentale: il...
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Pagina
50
La stampa
È la stampa, baby! »
Il primo emendamento, che risale al 1791, garantisce la libertà di stampa. Oggi però l’industria dell’informazione su carta sta attraversando una crisi profonda, anche se...
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Pagina
54
I network
Visto in tv »
La tv è un buon modo per conoscere lo stile di vita, la cultura di riferimento… e anche per imparare la lingua! Vediamo com’è strutturato il mondo televisivo americano e...
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56
Breaking news »
Riviviamo un momento eccezionale della storia recente: ecco come alcuni network, americani e britannici, hanno interrotto la loro normale programmazione con una sconvolgente breaking news. Era...
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Pagina
58
Kevin Spacey
Le serie televisive »
Qualcuno le ha definite, insieme ai videogiochi, le nuove fonti di ispirazione dell’immaginario collettivo. Le serie televisive avrebbero dunque preso il posto dei libri? Forse è...
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Pagina
62
Le previsioni del tempo »
“Rosso di sera, bel tempo si spera”, si dice dalle nostre parti. E in inglese? “Red skies at night, shepherds delight”. Se avete una vera ossessione per le previsioni...
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Pagina
64
David Letterman
I talk show »
I conduttori di talk show sono i re e le regine dei pomeriggi e delle serate degli americani: e non si limitano a intrattenere, in qualche caso sono diventati dei veri e propri opinion leaders.
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