“Se vi hanno insegnato a salutare quando entrate o uscite da un ambiente, se vi hanno insegnato a dare del lei agli adulti come forma di rispetto... Se siete cresciuti con il cibo fatto in casa, se avete giocato per strada per ore, se non avevate i vestitini firmati. Se la vostra casa non era a prova di bambino, se vi punivano se vi comportavate male, se non siete stati da uno psicologo e uno scappellotto ogni tanto l’avete preso; se avete avuto una TV in bianco e nero e per cambiare canale dovevate alzarvi, se vi ricordate i negozi chiusi la domenica e avete bevuto l’acqua del rubinetto. Se non conoscevate l’inglese a 6 anni e non avevate il telefonino a 9 ma sapevate bene cos’è l’educazione...” Questo post compare da tempo su internet in diverse varianti. E finisce con l’invito a farlo girare per testimoniare a tutti di essere sopravvissuti (e bene) a un’infanzia facilmente collocabile nei tanto idealizzati anni 60.
A tutti i nostalgici convinti consigliamo di leggere l’intervista con Woody Allen (articolo premium members). Secondo il regista (76 anni appena compiuti) è un’illusione esaltare le epoche precedenti ritenendo che siano state migliori della nostra. Anzi è vero il contrario: ad esempio come faremmo senza antidolorifici? Lui scherza, ma l’argomento fa riflettere. Ed è la semplice morale del suo ultimo film, Midnight in Paris: con una trovata divertente e geniale, Allen ci dimostra che rimpiangere i bei tempi andati altro non è che un tic dell’umanità, un tranello in cui prima o poi cadono tutte le generazioni.
Da Parigi a Manchester, dove incontriamo Noel Gallagher. L’ex Oasis è uno che notoriamente parla come mangia. Se l’intervista che vi proponiamo fosse stata trasmessa da una radio americana sarebbe stata massacrata di bip. Noi abbiamo una buona scusa per pubblicarla integralmente: si sa infatti che il turpiloquio in una lingua straniera può dare fastidio, ma non colpisce le sensibilità innate nella madrelingua. Dunque le parolacce le abbiamo lasciate tutte, e per questo chiediamo venia ai native speakers. In fin dei conti, l’inglese da imparare è anche questo.
Happy Holiday Season!
Rosanna Cassano