Check your privileges”, motto che è diventato popolare negli ultimi anni nei circoli più liberali, ci invita a essere consapevoli dei privilegi di cui godiamo e che spesso diventano causa di oppressione di terzi. Questi privilegi, così come li intendiamo al giorno d’oggi, vengono quasi sempre dalla nascita o da questioni di DNA.
Il principe Harry, per esempio, è nato con un bel po’ di questi privilegi. Così tanti e di tali dimensioni che non c’è neanche bisogno di elencarli. Lo stesso vale per la modella e attrice Emily Ratajkowski, che fin dall’adolescenza ha sfruttato il suo privilegiato fisico per guadagnarsi da vivere (e bene).
Tuttavia, a un certo punto questi privilegi hanno dimostrato di avere anche un lato oscuro: nel caso del principe e duca di Sussex, fin da piccolo è stato testimone di come il continuo scrutinio dell’occhio pubblico, la persecuzione della stampa sensazionalista e la pressione di un ambiente disfunzionale come quello della famiglia reale britannica sono stati la causa, in gran parte, dell’infelicità e della tragica morte di sua madre.
Dopo le nozze con Meghan Markle (attrice, meticcia e divorziata, una combinazione di attributi che la stampa ha utilizzato con cattiva fede) il principe Harry ha deciso di rinunciare ad alcuni dei suoi privilegi e di usare la sua influenza per mettere in guardia dai pericoli della disinformazione e dell’abuso interessato dei social.
Nel caso di Ratajkowski, la maternità e un paio di incontri professionali sgradevoli le hanno aperto gli occhi sul fatto che, mentre lei faceva del suo corpo uno strumento di autoaffermazione e presa di coscienza, l’ambito lavorativo tossico minava il suo benessere personale. Di recente la modella e attrice ha riunito le sue esperienze e riflessioni in un libro di articoli intitolato semplicemente Sul mio corpo.
Sia il principe sia la modella hanno preso in esame i loro privilegi per poi rinunciare a una parte di essi e così dare un contributo prezioso al dibattito pubblico.
Come succede nelle fasi del lutto, riconoscere che siamo dei privilegiati è solo il primo passo per cercare di correggere le disuguaglianze, anche se siamo noi a beneficiarcene. Alzare la voce ed esporsi alle critiche del circolo di persone più strette, così come hanno fatto il principe Harry e Ratajkowski, può essere il secondo passo. Ascoltiamo quindi cosa hanno da dirci.